La polizza Rc-Auto in Italia resta la più cara d’Europa
Quanto si paga in media la polizza Rc Auto (obbligatoria) in Italia? La risposta (ufficiale) a una domanda che si pongono milioni di utenti della strada arriva dalla relazione annuale presentata nel mese di giugno del 2020 dall’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni.
Per le auto il premio medio ammonta a 414 euro, per le moto a 271 euro
Nel 2019 il premio medio lordo per le auto ammontava a 414 euro e, per quanto sia lievemente diminuito rispetto al 2018 (-1,8%), e la forbice con il resto dell’Europa si sia ridotta nell’ultimo decennio, rimane praticamente il più alto del continente: a fine 2018 il premio medio (premio di tariffa al netto delle tasse) risultava più alto di 90 euro della media dei principali quattro paesi europei (Germania, Francia, Spagna e Regno Unito). I sinistri sono il 6,4% delle polizze, con un costo medio pari a 4.186 euro.
Secondo l’Ivass, il maggior prezzo per i consumatori italiani rispetto ai concittadini europei troverebbe spiegazione nel più elevato costo dei sinistri (premio puro) per 89 euro e nell’ammontare delle spese (acquisizione e gestione nel complesso) per 19 euro.
Per inciso, peggio ancora va per quanti devono assicurare ciclomotori e moto: qui il costo medio è di 271 euro ed è pure aumentato del 2,3% rispetto al 2018. I sinistri sono il 3,5% delle polizze, con un costo medio pari a 6.302 euro.
Le compagnie sono in salute
Eppure, le compagnie sono in salute. Solo per citare un paio di dati, alla fine del 2019 l’industria assicurativa italiana presentava una raccolta premi complessiva pari a oltre 140 miliardi, con un incremento di circa 4 punti percentuali rispetto al 2018l, raggiungendo il 7,8 per cento del Prodotto Interno Lordo.
E’ vero che poi è arrivato il coronavirus, ma è altrettanto vero che, da stime dello stesso Ivass, a fronte del blocco forzato della circolazione e dalla conseguente netta contrazione della frequenza dei sinistri, di almeno il 50 per cento, le compagnie hanno conseguito un risparmio medio variabile tra 36 e 41 euro per polizza a scapito degli assicurati che hanno continuato a pagare i premi per veicoli rimasti fermi.
Troppe le differenze tra le diverse aree del Paese
Altro problema, permane anche una notevole differenza geografica e anagrafica. Vi sono ancora numerose aree del Paese in cui l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani.
Nel quarto trimestre del 2019 il differenziale tra la macro-area più costosa (Sud) e quella meno costosa (Nord Ovest) è pari a 65 euro (375 euro contro 440). Un differenziale che, per quanto in riduzione rispetto ai 175 euro del 2013, resta comunque notevole.
Gli auspici dell’Ivass
Non a caso il presidente dell’Ivass Daniele Franco ha definito non più procrastinabile “un riordino della normativa del settore, non solo perché negli ultimi anni è stata oggetto di interventi frequenti e parcellizzati, che ne hanno ridotto l’organicità, ma anche per tenere in considerazione i rilevanti mutamenti intervenuti nella tecnologia e nella stessa mobilità. Occorre individuare soluzioni in grado di accrescere l’efficienza del mercato e promuovere una riduzione dei prezzi meglio distribuita, una migliore qualità dell’offerta e una maggiore tempestività dei risarcimenti.
Un primo contributo in questa direzione è la recente la revisione dei criteri di risarcimento delle lesioni fisiche di maggiore entità, mediante la definizione di una tabella unica nazionale in grado di coniugare un adeguato risarcimento del danno non patrimoniale con una maggiore prevedibilità dei costi gravanti sul sistema assicurativo e, in ultima analisi sui consumatori”.
E a proposito di risarcimenti, dai dati relativi all’esercizio 2019 di un campione di i 30 imprese di assicurazione rappresentativo dell’80% del mercato, su un totale di 44 compagnie operanti nel ramo r.c. auto e natanti, emerge un elevato contenzioso assicurativo, con punte nelle aree metropolitane di Napoli e Roma, dove si concentra 37% del numero delle cause civili e penali pendenti in Italia, che a fine 2019 raggiungevano il numero enorme di 183.953.
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